Giuseppe Livio for Android
Dopo aver frequentato il Liceo Artistico si iscrive all’Accademia di Belle Arti della stessa città dove si laurea in scultura nel 1998. In particolare, la vicinanza in questi anni con Antonio Brancato, suo docente, porta ad una collaborazione artistica per la realizzazione di un importante monumento bronzeo per il comune etneo di San Giovanni La Punta.
Livio parla di quegli anni come di un periodo ricco di stimolanti sollecitazioni artistiche con particolare riguardo all’acquisizione delle diverse tecniche incisorie e il conseguente antico mestiere di stampa. Di quel periodo preziose le conoscenze con diversi artisti tra cui Gianbecchina, Salvatore Incorpora, Sebastiano Milluzzo, Elio Romano.
Nel 1994 apre il suo studio pensatoio a Catania, nel quale realizza opere scultoree, pittoriche e calcografiche. Rapito dalla forza della materia, accetta svariate committenze che lo portano alla realizzazione di sculture in legno e in terracotta. Numerose le sue partecipazioni a mostre collettive e personali.
Negli anni tra il 1990 e il 1997 matura la sua idea di pittura intesa come un fatto pienamente privato ma con esiti pubblici e condivisi, una forma di esibita intimità, sentendo forte l’esigenza di sconfinare al di là della compostezza di un accademico formalismo per ritrovarsi nel segno libero e sporco di forme espressioniste che ben raccontano il suo percorso artistico di quel periodo e che sfociano in una serie di ritratti emblematici in cui la forza del segno e il vigore del colore non ammettono compromessi conciliatori nei confronti della società circostante.
Il 1997 rappresenta un anno importante: il viaggio lavoro a Salisburgo gli consente di affinare le tecniche del restauro scultoreo e di acquisire nel contempo la conoscenza di nuove culture intrise dei colori di paesaggi e degli odori di materiali unici che stimolano la sua innata curiosità rispetto a tutto ciò che è nuovo e significante e che vengono tradotti in una serie copiosa di opere.
Il1999 segna un periodo d’ombra per chi come lui è abituato a negare il rigore delle regole e la prigionia dei confinamenti. È l’anno del Servizio di Leva obbligatorio, nel quale la negazione della libertà del proprio tempo spingono la sua mano alla straripante produzione di una serie di volti costantemente accentati di tristezza e segnati d’arroganza.
Nel 2001 il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento per Disegno e Storia dell’Arte lo porta ad Istanbul. La permanenza nella grande città “porta d’oriente” unitamente a numerosi viaggi in Cappadocia e in altri luoghi della Turchia lo porta a vivere situazioni contrastanti e diversissime. Il richiamo ad Istanbul è evidente nelle opere espressioniste di quel periodo, in cui la narrazione segnica acquista una valenza laicamente “mistica”, ovvero rispondente allo stupore dello sguardo dell’uomo occidentale rispetto a riti, rituali, colori e odori appartenenti ad una nuova cultura. In antitesi al chiasso della metropoli la Cappadocia, con il suo silenzio ed isolamento dal tempo, suggerisce l’esito quasi monocromo dalle tinte polverose e terrose di tante sue opere.
Dal 2002 è definitivamente in Italia e fino al 2005 insegna Storia dell’Arte in vari licei della Lombardia con un’attività pittorica che conosce la ricchezza di temi che riguardano la cronaca contemporanea. Dal 2006 è docente di Storia dell’Arte tra Catania e Roma.
Dal 2008, l’incontro con Giuseppe ed Antonio Vitale lo vede protagonista di un’intensa attività espositiva in importanti mostre personali tra cui ricordiamo quelle alla Galleria d’Arte Moderna “Le Ciminiere” di Catania, alla Cripta del Duomo Antico del Castello di Milazzo, alle Ex Carceri del Castello di Lipari, al Monastero di San Benedetto e Santa Chiara di Licodia Eubea.
Joseph Livio was born in Catania on December 3, 1975.After having attended the art school he enrolled at the Academy of Fine Arts in the same city where he graduated in sculpture in 1998. In particular, the proximity in recent years with Anthony Brancato, his teacher, leads to an artistic collaboration for the realization of an important bronze monument to the town of San Giovanni La Punta Etna.
Livy speaks of those years as a period full of exciting artistic stresses in particular with regard to the acquisition of the various printmaking techniques and the consequent ancient craft of printing. By that time, valuable knowledge with various artists including Gianbecchina, Salvatore Embed, Sebastian Milluzzo, Elio Romano.
In 1994 he opened his own studio in Catania think tank, which creates sculptures, paintings and intaglio. Kidnapped by the strength of the material, accepts various commissions that lead to the creation of sculptures in wood and terracotta. Many of its holdings in group and solo exhibitions.
In the years between 1990 and 1997 developed his idea of painting as a fact fully private but with public and shared outcomes, exhibited a form of intimacy, feeling a strong need to trespass beyond the composure of an academic formalism for find themselves in the sign free of dirt and expressionist forms that well tell her artistic career in that period and that result in a series of emblematic portraits in which the strength of the sign and the force of color do not compromise conciliatory towards the surrounding society.
The year 1997 is an important year: the journey to Salzburg job allows him to refine the techniques of restoration and sculptural at the same time to gain knowledge of new cultures steeped in the colors of landscapes and smells of unique materials that stimulate the innate curiosity than everything is new and significant and that are translated into a series of copious works.
Il1999 marks a period of shade for those like he is used to deny the severity of the rules of confinement and imprisonment. It is the year of compulsory military service, in which the negation of the freedom of his time pushing his hand to overflowing production of a series of faces constantly accented with sadness and marked arrogance.
In 2001, the attainment of approval for Design and Art History teaching him to Istanbul. The stay in the big city "east gate" along with numerous trips to Cappadocia and other places in Turkey leads him to live very different and conflicting situations. The reference to Istanbul is evident in the expressionist works of the period, in which the narrative acquires a valence of signs secularly "mystical", or responding to the wonder of the human eye compared to western rites, rituals, colors and scents belonging to a new culture . In contrast to the noise of the metropolis Cappadocia, with its silence and isolation of time, suggests the outcome almost monochrome by dusty hues and earthy many of his works.
Since 2002 he is definitely in Italy and until 2005 taught art history in various schools of Lombardy with an activity that knows the pictorial richness of themes that relate to the contemporary chronicle. Since 2006 he is professor of art history between Catania and Rome.
Since 2008, the meeting with Joseph and Antonio Vitale he is the protagonist of an intense exhibition activity in important exhibitions among which those at the Galleria d'Arte Moderna "chimneys" of Catania, the crypt of the Cathedral of the ancient castle of Milazzo , the Former Prisons of Lipari Castle, the Monastery of St. Benedict and St. Clare of Licodia Euboea.