Officine Meccaniche Reggiane

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About Officine Meccaniche Reggiane

Le OMI Reggiane nacquero nel 1904 a partire da una esistente fonderia e fin da subito iniziarono a costruire materiale ferroviario.

Successivamente si diversificarono andando ad operare in settori quali l’ impiantistica industriale, molini, caldaie, materiale bellico e meccanica agricola.

Negli anni ‘30 e ‘40 presso le Reggiane il settore Avio assunse un ruolo rilevante, grazie soprattutto all’ acquisizione del controllo della società da parte dell’ Ing. Giovanni Caproni, fondatore delle omonime industrie aeronautiche.

Questo consentì alle Reggiane un primo balzo tecnologico incentrando il loro sviluppo sulla costruzione di grandi velivoli su licenza e su progetto proprio.

Dopo poco le Reggiane ebbero l’opportunità di un ulteriore miglioramento nell’ambito tecnologico grazie al trasferimento, ancora oggi non chiarito, di tecniche di lavorazione, materiali e metodi di progettazione di velivoli dagli USA.

Principali artefici di questo trasferimento furono il Direttore Tecnico che poi diverrà Direttore Generale, Ing. Antonio Alessio e l’Ing. Roberto Longhi, entrambi coadiuvati dall’ Ing. Fidia Piattelli.

Il RE2000 fu il risultato del primo progetto, alquanto rivoluzionario all’epoca per l’Italia.

Tale velivolo era costruito sulla base del velivolo americano P35 Seversky, con struttura completamente metallica basata su leghe di alluminio, alluminio puro e con rivestimento lavorante ma notevolmente migliorato grazie alla riprogettazione di ala e carrelli.

Importante il lavoro progettuale degli ingegneri Maraschini, Toniolo, Pambianchi e Vardanega.

I collaudi furono affidati a nomi illustri della storia aeronautica italiana tra i quali De Bernardi, Agello, Scapinelli e De Prato.

Le prestazioni dimostrate dal RE 2000 suscitarono l’interesse delle forze armate di altri paesi europei che ne decisero acquisizioni importanti.

La produzione diretta dall’ Ing. Bernabei, era altrettanto all’avanguardia poiché adottava maschere rotanti, chiodature pneumatiche ed un efficiente sistema di logistica.

In seguito vennero sviluppati anche altri caccia della famiglia dal RE 2001 fino al 2005 e 2006, che risultarono veloci, maneggevoli e potentemente armati.

Nella relazione dell’ Intelligence americana del 1943 relativa al reperimento di un RE 2005 si espresse forte preoccupazione per l’ armamento con cui era equipaggiato l’aereo e forse non fu un caso che nel Gennaio del '44 le Reggiane vennero rase al suolo.

All’apice del loro sviluppo, nel 1941, le Reggiane impiegarono piu’ di 11.000 dipendenti, una città nella città che occupava una superficie di 625.000 mq.

Tutto ciò portò la piccola azienda ad essere la 4° azienda più importante del Paese.

Alla fine del conflitto il settore Avio venne chiuso ma l’intero tessuto industriale emiliano ne beneficiò positivamente perché il patrimonio di conoscenze tecnologiche rimasero nelle menti e nelle “mani d’oro” dei lavoratori Reggiane.

L’ Azienda continuò nel dopoguerra la sua attività con produzioni differenziate nei settori: ferroviario, alimentare, movimentazione, grazie alle competenze acquisite negli anni nelle lavorazioni di legno, acciaio, leghe leggere e nell’ arredamento delle carrozze ferroviarie per conto di compagnie italiane e straniere. The OMI Reggiane born in 1904 from an existing foundry and immediately started building railway material.

Later they diversified going to operate in areas such as' industrial plants, mills, boilers, war material and agricultural mechanics.

In the 30s and 40s at the Reggiane sector Avio assumed an important role, thanks to the 'acquisition of control of the company by the' Ing. Giovanni Caproni, founder of the same name aeronautical industries.

This allowed the Reggiane first technological breakthrough by focusing their development on the construction of large aircraft under license and own project.

Shortly after the Reggiane had the opportunity to further improvement in technology thanks to the transfer, it is still not clear, the techniques, materials and design methods of aircraft from the US.

The main architects of this transfer was the Technical Director who then will become General Manager, Ing. Antonio Alessio and Eng. Roberto Longhi, both assisted by 'Ing. Fidia Piattelli.

The RE2000 was the result of the first project, quite revolutionary at the time for Italy.

This aircraft was built on the basis of the American aircraft P35 Seversky, all-metal-based alloys of aluminum, pure aluminum and stressed skin but greatly improved thanks to the redesign of the wing and trolleys.

Important work of design engineers Maraschini, Toniolo, Pambianchi and Vardanega.

The tests were commissioned to famous names of the Italian aeronautical history including De Bernardi, Agello, Scapinelli and De Prato.

The performance shown by RE 2000 aroused the interest of the armed forces of other European countries which decided major acquisitions.

The direct production from 'Ing. Bernabei, was just as cutting edge as adopted masks rotary pneumatic nails and an efficient logistics system.

Were later developed other hunting family from RE 2001 until 2005 and 2006, which resulted fast, manageable and powerfully armed.

In the report of the 'American Intelligence 1943 on the procurement of an RE 2005 he expressed strong concern about' weapons with which the aircraft was equipped and perhaps it was no accident that in January '44 the Reggiane were razed.

At the peak of their development, in 1941, they took the Reggiane more 'than 11,000 employees, a city within a city that occupied an area of ​​625,000 square meters.

All this led the small company to be the 4th most valuable company in the country.

At the end of the conflict the sector Avio was closed but the entire industrial fabric of Emilia it benefited positively because the wealth of technological knowledge remained in the minds and in the "golden hands" of workers Reggiane.

The 'Company continued its activities after the war with productions in different sectors: railway, food, transportation, thanks to the skills acquired over the years in the machining of wood, steel, light alloys and in' furnishings of passenger cars on behalf of Italian and foreign companies .

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