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Nina Dotti (pseudonimo) è nata a Caracas (Venezuela) nel 1968, attualmente vive e lavora a Miami (USA). La sua pratica artistica si sviluppa lungo diverse strategie di creazione, che spaziano dalla performance al video, dall’installazione alla fotografia fino agli incontri partecipativi. Le sue proposte hanno una concezione della pratica artistica come azione sociale partecipativa, che attraverso uno sguardo permette la confluenza tra individuo e collettivo, tra pubblico e privato.
In questo senso, i suoi argomenti affrontano dilemmi critici presenti nell’attuale agenda politica: la diversità sessuale, il diritto al riconoscimento del matrimonio delle coppie dello stesso sesso, l’adozione, il ruolo delle donne nella società contemporanea, la violenza di genere, la salute, il diritto ad avere diritti dei gruppi esclusi, il ruolo delle minoranze ispaniche negli Stati Uniti, la menopausa e la sessualità, tra gli altri. Ognuno di questi argomenti sono presentati attraverso piccoli racconti, articolati con codici di comunicazione come l’umore, il kitsch, l’ironia, il POP precario, il ridicolo. Ciascuna di queste strategie sono un modo di confronto per la trasformazione del pensiero e come esperienza educativa per favorire l’empatia e l’impegno collettivo. Nina Dotti (pseudonym) was born in Caracas (Venezuela) in 1968, currently lives and works in Miami (USA). Her artistic practice is developed along different creation strategies, ranging from performance to video, installations and photography up to participatory meetings. His proposals have a conception of artistic practice as a participatory social action, which allows a look through the confluence between the individual and the collective, between public and private.
In this sense, his arguments addressing critical dilemmas in the current political agenda: sexual diversity, the right to recognition of marriage of same-sex couples, adoption, the role of women in contemporary society, gender violence, health, the right to have rights of excluded groups, the role of the Hispanic minority in the United States, menopause and sexuality, among others. Each of these topics are presented through short stories, articulated with communication codes as humor, kitsch, irony, precarious POP, ridicule. Each of these strategies are a way to compare the transformation of thought and as an educational experience to build empathy and collective commitment.